Lot Nr. 51


Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino


(Cento 1591- Bologna 1666) Der Apostel Matthias; San Mattia Apostolo, Öl auf Leinwand, 118 x 97 cm , gerahmt

Wir danken Professor Nicholas Turner, der das Gemälde im Original geprüft hat, für die Bestätigung der Eigenhändigkeit als "schönes Werk von Guercino" (Gutachten von 14. August 2009). Siamo grati al Professor Nicholas Turner per aver confermato pienamente l'attribuzione al Guercino dopo averne presa visione in originale (parere scritto 14 agosto 2009). Provenienz: wahrscheinlich Baron Mattei, 1648 Wir danken Prof. Daniele Benati (schriftliche Mitteilung vom 3. April 2009) und Prof. Andrea Emiliani (schriftliche Mitteilung 2008), die unabhängig voneinander die Zuschreibung an Guercino bestätigt haben. Prof. Emiliani identifiziert das vorliegende Werk als das zwischen 1647 und 1648 entstandene Gemälde, das in einem "Rechnungsbuch" des Hauses Barbieri als "Bild des heiligen Apostel Matthias" angeführt wird, entstanden zwischen 1647 und 1648 und bezahlt am 19. Februar 1648 von Baron Mattei. Prof. Benati hingegen identifiziert unser Gemälde mit einem Bild, das 1993 in der Matthiesen Gallery in London ausgestellt war (siehe Libro dei Conti, 1629 - 1666, ed. a cura di B. Guelfi, Bologna 1997, S. 281, Tafel 18). Il presente dipinto, inedito, è un importante aggiunta alle oeuvres di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. Ringraziamo il Professor Daniele Benati (comunicazione scritta in data 3 aprile 2009) e il Professor Andrea Emiliani(comunicazione scritta del 2008) per aver entrambi confermato separatamente l'attribuzione. Il Professor Emiliani identifica quest'opera con il dipinto realizzato tra il 1647e il 1648 e registrata nel Libro dei Conti di casa Barbieri descritto come "Quadro del San Matteo Apostolo", saldato il 19 febbraio del 1648 per committenza del Barone Mattei. Il Professor Benati invece crede che questa versione non sia quella per il Barone Mattei citata nel Libro dei Conti e lui identifica quel "San Matteo Apostolo" come il dipinto esposto nel 1993 alla Matthiesien Gallery di Londra e poi successivamente pubblicato (vede Libro dei Conti, 1629-1666, ed. a cura di B. Guelfi, Bologna 1997, pag. 281, tav. 18). Come osserva Benati "nemmeno l'assenza di un secondo San Mattia nel citato libro dei conti tenuto dal pittore ostacola l'attribuzione e la conseguente datazione del dipinto in esame, giacchè è ben noto che in tale libro contabile il pittore registrava solo i quadri per cui aveva percepito un pagamento e non quelli da lui eseguiti per sè, donati ad amici o comunque ceduti in altro modo e non per denaro". San Mattia è rappresentato in primo piano, con il capo rivolto verso il libro aperto alla sua sinistra. L'equilibrio compositivo è dato, come spesso ritroviamo in altre opere del pittore, dalla scelta di orientare la figura, che in questo caso occupa quasi interamente la superficie pittorica, verso la destra di chi osserva, allestendovi un piano in pietra che serva di appoggio al Santo. Osserviamo ad esempio il San Gerolamo in atto di sigillare una lettera di Roma (cfr. Guercino, catalogo della mostra, Bologna-Cento 1991, n. 34), dove ritroviamo la stessa disposizione; o Elia nutrito dai corvi in collezione Mahon (cfr. ibidem, n. 43), dove sul margine destro penetra dall'esterno nel quadro una lastra di pietra con riferimenti biblici. Nella Madonna con Bambino che appare a San Girolamo di Parigi (cfr. ibidem, n. 137), dove la figura del santo è in verità rivolta alla sinistra di chi osserva, ma conserva l'appoggio a destra su un basamento in pietra che ancora una volta sorregge i libri, in questo caso tutti aperti; infine, nel San Paolo Eremita della Pinacoteca Nazionale di Bologna (cfr. ibidem, n. 140): sull'estrema destra del dipinto appare ancora il basamento di pietra a sostenere il braccio del Santo e il volume aperto delle Sacre Scritture. Particolarmente significativi sono i vari pentimenti, soprattutto quello riguardante la testa del santo inizialmente rivolto verso l'alto, ricordiamo a tal proposito oltre al già citato Elia nutrito dai corvi, anche la Testa di Vecchio, sempre in collezione Mahon (D. Mahon, Giovanni Francesco Barbieri il Guercino 1591-1666, catalogo della mostra, Bologna 1991 , n. 41), che secondo lo stesso Mahon costituirebbe uno degli studi ad olio di teste dipinte di cui si serviva il pittore, adattandole alle opere che gli venivano commissionate. Uno studio di questo tipo si presentava particolarmente adatto per la raffigurazione di un Apostolo, la presenza quindi di questo pentimento, insieme ad altri come quelle visibili sulle pagine del libro modificate più volte, certifica un'elaborazione di mano del Guercino che si distacca da un modello già sperimentato più volte, modificandolo nell'ambito di una nuova composizione.

Experte: Mark MacDonnell Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403

old.masters@dorotheum.com

06.10.2009 - 17:00

Erzielter Preis: **
EUR 191.300,-
Schätzwert:
EUR 150.000,- bis EUR 200.000,-

Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino


(Cento 1591- Bologna 1666) Der Apostel Matthias; San Mattia Apostolo, Öl auf Leinwand, 118 x 97 cm , gerahmt

Wir danken Professor Nicholas Turner, der das Gemälde im Original geprüft hat, für die Bestätigung der Eigenhändigkeit als "schönes Werk von Guercino" (Gutachten von 14. August 2009). Siamo grati al Professor Nicholas Turner per aver confermato pienamente l'attribuzione al Guercino dopo averne presa visione in originale (parere scritto 14 agosto 2009). Provenienz: wahrscheinlich Baron Mattei, 1648 Wir danken Prof. Daniele Benati (schriftliche Mitteilung vom 3. April 2009) und Prof. Andrea Emiliani (schriftliche Mitteilung 2008), die unabhängig voneinander die Zuschreibung an Guercino bestätigt haben. Prof. Emiliani identifiziert das vorliegende Werk als das zwischen 1647 und 1648 entstandene Gemälde, das in einem "Rechnungsbuch" des Hauses Barbieri als "Bild des heiligen Apostel Matthias" angeführt wird, entstanden zwischen 1647 und 1648 und bezahlt am 19. Februar 1648 von Baron Mattei. Prof. Benati hingegen identifiziert unser Gemälde mit einem Bild, das 1993 in der Matthiesen Gallery in London ausgestellt war (siehe Libro dei Conti, 1629 - 1666, ed. a cura di B. Guelfi, Bologna 1997, S. 281, Tafel 18). Il presente dipinto, inedito, è un importante aggiunta alle oeuvres di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino. Ringraziamo il Professor Daniele Benati (comunicazione scritta in data 3 aprile 2009) e il Professor Andrea Emiliani(comunicazione scritta del 2008) per aver entrambi confermato separatamente l'attribuzione. Il Professor Emiliani identifica quest'opera con il dipinto realizzato tra il 1647e il 1648 e registrata nel Libro dei Conti di casa Barbieri descritto come "Quadro del San Matteo Apostolo", saldato il 19 febbraio del 1648 per committenza del Barone Mattei. Il Professor Benati invece crede che questa versione non sia quella per il Barone Mattei citata nel Libro dei Conti e lui identifica quel "San Matteo Apostolo" come il dipinto esposto nel 1993 alla Matthiesien Gallery di Londra e poi successivamente pubblicato (vede Libro dei Conti, 1629-1666, ed. a cura di B. Guelfi, Bologna 1997, pag. 281, tav. 18). Come osserva Benati "nemmeno l'assenza di un secondo San Mattia nel citato libro dei conti tenuto dal pittore ostacola l'attribuzione e la conseguente datazione del dipinto in esame, giacchè è ben noto che in tale libro contabile il pittore registrava solo i quadri per cui aveva percepito un pagamento e non quelli da lui eseguiti per sè, donati ad amici o comunque ceduti in altro modo e non per denaro". San Mattia è rappresentato in primo piano, con il capo rivolto verso il libro aperto alla sua sinistra. L'equilibrio compositivo è dato, come spesso ritroviamo in altre opere del pittore, dalla scelta di orientare la figura, che in questo caso occupa quasi interamente la superficie pittorica, verso la destra di chi osserva, allestendovi un piano in pietra che serva di appoggio al Santo. Osserviamo ad esempio il San Gerolamo in atto di sigillare una lettera di Roma (cfr. Guercino, catalogo della mostra, Bologna-Cento 1991, n. 34), dove ritroviamo la stessa disposizione; o Elia nutrito dai corvi in collezione Mahon (cfr. ibidem, n. 43), dove sul margine destro penetra dall'esterno nel quadro una lastra di pietra con riferimenti biblici. Nella Madonna con Bambino che appare a San Girolamo di Parigi (cfr. ibidem, n. 137), dove la figura del santo è in verità rivolta alla sinistra di chi osserva, ma conserva l'appoggio a destra su un basamento in pietra che ancora una volta sorregge i libri, in questo caso tutti aperti; infine, nel San Paolo Eremita della Pinacoteca Nazionale di Bologna (cfr. ibidem, n. 140): sull'estrema destra del dipinto appare ancora il basamento di pietra a sostenere il braccio del Santo e il volume aperto delle Sacre Scritture. Particolarmente significativi sono i vari pentimenti, soprattutto quello riguardante la testa del santo inizialmente rivolto verso l'alto, ricordiamo a tal proposito oltre al già citato Elia nutrito dai corvi, anche la Testa di Vecchio, sempre in collezione Mahon (D. Mahon, Giovanni Francesco Barbieri il Guercino 1591-1666, catalogo della mostra, Bologna 1991 , n. 41), che secondo lo stesso Mahon costituirebbe uno degli studi ad olio di teste dipinte di cui si serviva il pittore, adattandole alle opere che gli venivano commissionate. Uno studio di questo tipo si presentava particolarmente adatto per la raffigurazione di un Apostolo, la presenza quindi di questo pentimento, insieme ad altri come quelle visibili sulle pagine del libro modificate più volte, certifica un'elaborazione di mano del Guercino che si distacca da un modello già sperimentato più volte, modificandolo nell'ambito di una nuova composizione.

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Auktion: Alte Meister
Auktionstyp: Saalauktion
Datum: 06.10.2009 - 17:00
Auktionsort: Wien | Palais Dorotheum
Besichtigung: 26.09. - 06.10.2009


** Kaufpreis inkl. Käufergebühr und Mehrwertsteuer

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